“Light Boxe Disability – in memoria di Matteo Perazzo ” è un progetto che nasce con lo scopo di unire la Light Boxe, disciplina del pugilato amatoriale con contatto controllato, alla realtà disabile e si rivolge pertanto a bambini, ragazzi e adulti che vivono situazioni di disabilità, sia essa congenita o acquisita, fisica e/o intellettiva.

La disabilità, lo sport e la BOXE I limiti fisici non sempre corrispondono ad altrettanti limiti della volontà. Ne sono un esempio gli sportivi che, pur essendo stati colpiti da malattie, o essere stati vittime di incidenti invalidanti, non rinunciano a combattere per poter continuare a vivere una vita quanto più normale possibile, anzi trovano proprio nello sport lo stimolo a rimettersi in gioco per superare i propri limiti e raggiungere nuovi traguardi. Le persone fisicamente e/o intellettivamente e/o psicologicamente disabili hanno bisogno di essere guidate per imparare ad usare il proprio corpo, per imparare ad usare il proprio cervello, per imparare a conoscere le proprie emozioni (sentimenti, sensazioni) e per imparare a comunicare in modo efficace. La pratica dell’attività fisica per i disabili diventa uno strumento fondamentale per la persona in quanto l’ aiuta a non cadere nel circolo della depressione, spesso causata dall’emarginazione sociale, dalla paura nell’affrontare i pregiudizi.

Non esistono sport non praticabili; vi sono ormai moltissime discipline che hanno aperto le porte a persone con disabilità: atletica, basket, equitazione, nuoto, tennis, sci, scherma, karate e molti altri. Nel territorio in cui il progetto prende forma, la Liguria, sono stati diversi infatti gli esempi di ragazzi colpiti da malattia o da incidente che proprio grazie alla Boxe sono stati in grado di continuare a vivere una vita al limite del normale. Questo perché la Nobile Arte consente ad un numero sempre più numeroso di persone disabili, di incanalare positivamente la rabbia, l’aggressività e lo stress causato dalla loro condizione fisica e mentale. Tra questi vi è l’ex atleta Matteo Perazzo ( che frequentava la Celano Boxe e la Rossetto Boxe ) mancato il 30 Settembre 2015 in seguito ad una malattia, ma che proprio grazie al pugilato è riuscito mantenersi vivo e attivo fino all’ultimo suo giorno di vita e al quale è dedicata l’ iniziativa, poiché il suo sogno era aiutare le persone con disabilità a trovare la propria realizzazione non solo nel pugilato, ma nello sport in genere . Altri atleti a Genova che hanno partecipato alle attività di light Boxe: Romeo Quarta, Marco Piras, Cristian Donato, Roberto Pisani, e ospite speciale Erika Novarria atleta della Lombardia.

La“Light Boxe Disability” si pone quindi l’obiettivo di mettere a disposizione la disciplina della Light Boxe, senza contatto e/o con contatto controllato delle persone con disabilità fisica ed intellettiva, che vorranno avvicinarsi al nostro sport, non risultando più un limite per loro.

Il progetto nasce come prova in Liguria nel 2016 ad opera di Consuelo Dessena, attuale Presidente Fpi Liguria e Referente Nazionale Light Boxe, che concretizza il sogno di Matteo Perazzo, con l’aiuto del suo primo collaboratore Simone Rossetto ( ASD Rossetto Boxe ) e degli altri Tecnici Fpi Enzo e Paolo Celano e Mimmo Cafarelli ( ASD Celano Boxe ). Avendo riscontrato un gran successo anche tra il pubblico che ha assistito alle varie esibizioni, primo tra tutte il 1° Trofeo Rossetto Boxe a Cogoleto, il progetto continuerà il suo avviamento in Liguria e in altre regioni interessate .

Info https://www.facebook.com/lightboxedisability/

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