Alessio Melizzi incontra Armando Bellotti: Aggiornamenti.
- Pubblicato: 20 Agosto 2019
L’ultima volta ci siamo lasciati coi numerosi progetti e con diversi obiettivi ancora da raggiungere. Tutto questo però è già superato se si parla di Armando Bellotti; uno che non sta a guardare, uno che, come si dice dalle nostre parti, non guarda l’erba che cresce, ma si rimbocca le maniche, mette in pratica sempre nuove idee, lavora tanto e, di conseguenza, fa i risultati. In pochi mesi cose ne sono state fatte: Malta, il lungo giro negli States, il recente combattimento in Germania, etc. A questo proposito facciamo un po’ di chiarezza e ascoltiamo il protagonista.
Armando prima di tutto mi dici qualcosa sul tuo database e sui pugili che stai seguendo e sugli obiettivi a lungo termine?
“Guarda al momento ho circa 180 pugili che rappresento. Però non si tratta di un dato certo e attendibile poiché è una cifra che può variare anche tutti i giorni. Ogni giorno infatti qualcuno può aggiungersi perché gli organizzi un match e qualcuno può togliersi perché magari non sei disposto ad assecondare un capriccio. Sai dire 180 può sembrare una quantità enorme, ma la percentuale di chi ti risponde è molto più bassa; poi da lì devi essere bravo a negoziare e devi riuscire a trovare le combinazioni giuste per far incontrare due pugili. Un lavoro tutt’altro che facile. Vorrei creare un’asse italo-americana, trovare pugili non solo in Italia. Ho alcune linee guida per quanta riguarda la mia ricerca e il mio lavoro. Penso di conoscere a sufficienza il pugilato per agire secondo il mio giudizio e ciò mi porta a non lavorare con alcuni promotori”.
Appunto sugli USA ne vieni da un lungo viaggio. Cosa ci puoi raccontare?
“Un altro mondo. Sono stato a New York, Chicago, Philadelphia, Verona (Stato di New York) e altre. In tutti gli eventi il pubblico risponde alla grande; addirittura ho visto toccare i 7.000 paganti. Al momento ho un contratto come consulente Star Boxing e sono in società col mio amico Luigi Camputaro che segue il tutto da lì. Ho già detto che mi farebbe piacere occuparmi esclusivamente dell’attività d’oltreoceano, ma per me stesso vorrei stabilirmi a Panama, posto a cui sono rimasto legato e dove si vive bene. Insomma stabilire un collegamento Panama-New York-Miami”.
Speriamo che come esperienza estera possa andare meglio di San Marino, cosa dici?
“Su quell’esperienza posso dire che non sono stati mantenuti dei patti da parte di altre persone. Per quanto riguarda il mio lavoro non ho nulla da rimproverarmi. Ho trovato l’appoggio delle loro televisioni, ho portato una medaglia e fatto arrivare un loro pugile a partecipare a uno stage con la nazionale italiana. Purtroppo a livello di federazione è successo quello che tutti sappiamo”.
Infine puoi dirci qualcosa riguardo al recentissimo match in Germania?
“Ho seguito il match come diretto interessato in quanto broker d’agenzia e Gurau mio assistito. Devo dire che brucia perché l’avversario non era imbattibile. Ha avuto però il merito di essere stato più continuo e a questi livelli, sulla distanza delle dieci riprese, tutto questo paga. Tuttavia alla vigilia sapevamo che andavamo ad affrontare il numero 100 al mondo, perciò un avversario più esperto e più abituato a certi palcoscenici. Ripartiamo però consapevoli della portata del match che abbiamo fatto e pronti ad affrontare la prossima occasione”.
Alessio Melizzi