Alessio Melizzi incontra i Tecnici delle Palestre di Pugilato del Tigullio.
- Pubblicato: 26 Gennaio 2020
Anche in ambito pugilistico Genova può custodire gelosamente il suo appellativo di Superba; ma ciò non vale solo per il territorio cittadino, perché si estende anche alla provincia dove le diverse società godono di una lunga e affermata tradizione. Negli anni diversi campioni sono passati per le zone del Tigullio, senza dimenticarci il lungo periodo trascorso da niente meno che Bruno Arcari fra Lavagna e Sestri Levante.
E proprio nella zona della riviera di levante e al suo interno in Val Fontanabuona lavorano i nostri protagonisti. Da Chiavari A Sestri Levante fino al piccolo Comune di Cicagna.
A Chiavari ha sede la gloriosa società Pugilistica Tito Copello, nata nell’immediato dopoguerra da un gruppo di ragazzi volenterosi appartenenti già alla polisportiva Aurora. Ben presto il maestro Copello rimase solo, ma ciò non gli impedì di avviare alla grande il percorso pugilistico della sua società. Il Vice Presidente Maurizio Lazzarini ci racconta qualcosa di più sui trascorsi e sul presente della società.
Maurizio chi sono stati in assoluto i campioni protagonisti della storia di questa società?
“Diciamo che negli anni ce ne sono stati diversi e alcuni di loro hanno davvero lasciato il segno; e non solo nel territorio della provincia di Genova e ligure, ma anche a livello nazionale ed europeo. Penso a Mino Bozzano, medaglia di bronzo a Melbourne; poi negli anni ’60 ne troviamo diversi: Giusti, Becco, Muzio, etc. E dopo Aldo Traversaro, diverse volte campione italiano ed europeo arrivato a un passo dalla conquista del mondiale. Infine la generazione dei Vassallo e dei Mascaro che oggi sono tecnici a loro volta”.
E nel periodo più recente com’è andata?
“L’ultimo campione è stato Colajanni, anche lui titolo italiano nel 2003 (supermedi), titolo continentale e, purtroppo, sfida mondiale WBC persa nel 2006. L’ultimo periodo è stato di inattività poiché da Giugno dell’anno scorso siamo chiusi e, di conseguenza, l’attività è stata nulla. Contiamo comunque di ripartire nel breve periodo. Il Comune ci sta dando una mano e la struttura dovrebbe avere dei miglioramenti”.
A proposito di questo quali sono le intenzioni e gli obiettivi a breve termine?
“Stiamo vivendo una sorta di ricambio generazionale, ma siamo sicuri che con il supporto dei tecnici potremmo portare qualche dilettante a buoni livelli. Certo, il nostro primo obiettivo è la trasmissione di alcuni valori ai giovani; tentare di rafforzare il loro carattere insegnando loro i principi di correttezza e realtà. La nostra palestra è comunque aperta anche per chi vuole praticare attività amatoriale e per chi è già in età matura. Contiamo poi di poter inaugurare anche una sezione femminile”.
Poco più ad est di Chiavari c’è Sestri Levante. Essa, oltre a richiamare l’aspetto turistico, è attiva da tanto tempo nel pugilato. Il suo tecnico Giuseppe “Pinan” Muzio è uno di quelli cresciuti a pane e pugilato, che ne hanno di cose da raccontare e che per essere esaustivi ci vorrebbe un documentario più che un’intervista. Nella nostra intervista ci racconta un po’ dei suoi trascorsi e del presente.
Maestro da dove partiamo?
“Mah guarda il pugilato lo pratico ormai da più di sessant’anni se consideriamo tutte le attività, a partire da quella giovanile fino agli ultimi anni da tecnico. La parte da tecnico è la più rilevante anche perché ho iniziato nel 1976. Quindi sono oltre quarant’anni”.
Possiamo quindi affermare che se da atleta si è tolto delle soddisfazioni da tecnico ha raggiunto l’apice?
“Beh anche da pugile mi sono tolto parecchie soddisfazioni e qualche risultato l’ho ottenuto. Però da allenatore è un’altra cosa. Ho allenato tanti ragazzi e con alcuni abbiamo conquistato dei successi. Poi ci sono i capitoli su Arcari che ho avuto l’onore di avere con me in palestra e quello dei ritiri con la nazionale. Su tutti comunque De Lorenzi, autore di una grandissima carriera nei pesi leggeri”.
Parlando invece di metodo di insegnamento, dall’alto della sua esperienza quali sono i valori fondamentali che devono essere trasmessi a un pugile?
“Penso che una cosa fondamentale sia il rispetto. E a maggior ragione il rispetto per la propria famiglia. Si tratta di un punto su cui sono molto severo e ricordo a ogni mio pugile di rispettare i genitori. Un ambiente sereno in casa si rispecchia anche poi negli allenamenti in palestra”.
E dopo due palestre storiche della zona del Tigullio passiamo alla Val Fontanabuona e a un tecnico che sta vivendo una seconda giovinezza. Gaetano Costantino (per tutti Tano) è stato un punto di riferimento per la boxe genovese e dopo la chiusura della storica Tano’s Boxe è ripartito da Cicagna, seguendo comunque la sede secondaria di Genova, affidata ai suoi validi collaboratori.
Maestro innanzitutto come è iniziato il tuo percorso pugilistico?
“Sono stato un discreto pugile dilettante negli anni ’80. Poi per motivi personali mi sono spostato per un periodo in Sicilia interrompendo l’attività; quando sono tornato ormai era tardi per rimettersi a combattere dato che gli anni cominciavano a essere tanti. Così ho deciso di iniziare il percorso da tecnico”.
E la strada è stata lunga per arrivare dove sei oggi?
“Ho iniziato con una piccolissima palestra a Quezzi che ho chiamato Boxe Fontanarossa. Poco tempo dopo Gomez mi ha segnalato il locale sotto la gradinata nord dello stadio Ferraris che sono riuscito a prendere come sede. Lì posso dire che è iniziata ufficialmente la mia avventura e sono arrivati i risultati; una palestra dove sono stato per circa vent’anni”.
Sono passati tanti buoni pugili nella storica sede di Marassi e diversi hanno lasciato un segno indelebile nel pugilato.
“Si, adesso sono tanti e me ne potrei dimenticare qualcuno. Penso a Matteo Mazza già attivo e vincente nei primi anni duemila. C’è stato Max Pinna che è arrivato fino ai professionisti, Michele Mamone anche lui protagonista di una strepitosa carriera. Senza dimenticare Tomescu che l’ho perso visto che è tornato in Romania e i fratelli De montis. Insomma davvero una bella squadra”.
E adesso sei emigrato in Val Fontanabuona seguendo però la sede secondaria di Genova. Sei fiducioso per il futuro prossimo?
“Beh innanzitutto ci tengo a ricordare come anche il nome sia cambiato. La palestra riporta le lettere G e C come iniziali del mitico Gomez che purtroppo ci ha lasciati e la mia. Su Genova sono fiducioso dato che Pino svolge molto seriamente l’attività di tecnico e vedo già un grande entusiasmo. Qui a Cicagna magari ci vorrà un po’ più di tempo però mi sono mosso in anticipo per far bene le cose e già c’è un bel gruppo di ragazzi giovani che frequentano la palestra. Vediamo poi chi si farà trovare pronto per il percorso agonistico”.
Alessio Melizzi