Lutto nel pugilato ligure, ci lascia il Maestro Angelo Renesto
- Pubblicato: 18 Marzo 2020
Si spegne a 83 anni l'attuale Presidente tuttofare della storica società savonese. Genero dell’indimenticato Giovanni Carlevarino, Angelo ha dedicato una vita al pugilato, interrotta solo poco tempo prima dalla sua morte.
Il mondo del pugilato ligure è in lutto per la scomparsa di Angelo Renesto. Classe 1936 il Presidente iniziò il suo percorso pugilistico come atleta in un’era, gli anni ’50, dove davvero il pugilato era sudore, sacrificio e allenamento. Atleta di tutto rispetto nel mondo dilettantistico, capace di arrivare alla soglia dei cento match e di conquistare un titolo italiano militare. Un pugile all’antica, combattivo come affettuosamente lo ricorda l’amico Roberto Bracco. Dall’agonismo poi il corso da tecnico fino ad arrivare al titolo di maestro benemerito nel 2019. Nel mezzo, tanti anni di insegnamento e di sacrifici con un metodo e un entusiasmo che ha saputo trasmettere fino alla fine. Il tutto scandito dal rapporto con il suo maestro Giovanni Carlevarino. Un sodalizio iniziato prestissimo e divenuto poi indissolubile per il rapporto di parentela che si è venuto a creare tra i due. E dopo l’avventura nell’ANPI Sport la società venne poi proprio intitolata Pugilistica Carlevarino in onore dell’indimenticato tecnico. Da lì Angelo comincia a portare avanti da solo la palestra; sempre con il metodo e la passione che contraddistingueva i tecnici di una volta: sempre presente, sempre pronto a dare conforto e sempre in prima linea per qualsiasi cosa.
Nell’ambiente savonese in tanti lo ricordano come un personaggio unico e ancora lo ringraziano per l’amore che ha saputo trasmettere per questo sport. Antonio Marcimino tecnico della Pugilistica Savonese lo ha conosciuto e con lui ha trascorso molti anni. “Sono arrivato alla Carlevarino nei primi anni ’90 dopo la chiusura della Pugilistica Savonese. Ho combattuto per lui fino al mio ritiro nel 2000 e poi mi ha convinto a dare ancora una mano. Angelo era così, ha dedicato una vita al pugilato, sapeva trasmetterti sul serio passione e voglia di fare. Qualcuno mi ha anche detto che gli ricordo lui per la dedizione che ci metto. Era un piacere avere lui in palestra e la sua presenza era fondamentale. Sapeva poi tutti i dettagli possibili sul pugilato, d’altronde fino a pochi giorni prima della disgrazia era ancora in palestra. Mi viene ancora in mente un aneddoto: quando dovevamo affrontare un match veniva da noi atleti ed esclamava merda!”.
E con molto affetto lo ricorda anche il Cav. Roberto Bracco: “Ci conoscevamo solo da 65 anni…un maestro che ha saputo trasmettere tantissimi valori quali il rispetto per gli altri e delle regole, ma al contempo era comprensivo e con lui era impossibile non instaurare un rapporto speciale. A 80 anni suonati andava ad aprire la palestra e faceva le pulizie, questo ti fa già capire che persona fosse”.
Anche l’attuale tecnico della ASD Carlevarino Franco Piccardo non ha potuto fare a meno di ricordarlo “per tutti noi era come un secondo padre; lo guardavi come si comportava in palestra e davvero potevi apprezzare lo spirito e la genuinità delle persone di una volta. Alla sua età era comunque sempre presente nonostante a volte non stesse benissimo e li capivi veramente quanto tenesse alla palestra e ai ragazzi. Lascia un vuoto grande dentro di noi e ci mancherà tantissimo”.
Alessio Melizzi