Alessio Melizzi incontra i Tecnici delle Palestre di Pugilato a La Spezia
- Pubblicato: 09 Marzo 2020
Il movimento pugilistico ligure passa anche per La Spezia; e la provincia del levante non ha certo poche cose da raccontare. Una città con una storia pugilistica rilevante e che, ancora oggi, prova a resistere con l’impegno delle sue società. Dalle più antiche e gloriose fino alle più recenti tutte stanno svolgendo un grande lavoro e tutte hanno vantano storie interessanti che meritano di essere ascoltate.
E appunto una di queste storie è quella di Enrico Paganini; classe ’42 con una vita che, senza esagerare possiamo definire, dedicata al pugilato. Proprio l’attuale tecnico della Pugilistica Varese ligure ci racconta la sua vita dagli esordi.
Enrico com’è iniziata l’avventura nel pugilato?
“Ho iniziato come atleta con l’Aurora di Chiavari (oggi Tito Copello) e ho fatto qualche anno di combattimenti da dilettante. Nel 1965 ho iniziato ad aiutare il maestro come insegnante, allora non funzionava come adesso, era il tuo maestro che ti giudicava idoneo e ti chiedeva di collaborare; naturalmente un esame era previsto.
E questa è un’altra storia, anzi una carriera che arriva sino a oggi e ancora continua.
Uno dei miei primi allievi è stato Aldo Traversaro che poi ha vinto il mondiale quindi diciamo che la scelta ha portato bene. Sono rimasto poi a Chiavari fino al 1981 quando ho aperto la mia palestra a San Salvatore di Cogorno; sempre con l’appoggio di Copello visto che sono diventato tecnico poco più avanti. Nel 1982 poi ho inaugurato la sezione giovanile e ai tempi ero uno dei primi; poi sono passato a seguire anche gli agonisti lanciando diversi atleti fra cui Roberto Minervini che è andato vicino a vincere un titolo italiano. La palestra è andata avanti fino al 2001 e poco prima di venire via Paleari mi ha inserito nel CONI ligure e ho iniziato a occuparmi dell’attività con le scuole”.
Già una bella carriera. Quindi arriviamo alla palestra di Varese ligure?
“Appunto ripartiamo dal 2001 anno nel quale ho aperto la palestra a Varese ligure. L’esperienza si è rivelata subito positiva, tanto che nel 2004 siamo riusciti a organizzare lì i campionati italiani giovanili, dove io ho portato quattro ragazzi e uno lo aveva portato Celano. Dal 2005 poi ho fatto parte della Commissione nazionale per l’attività giovanile fino al 2013”.
Non manca nulla e al momento quali sono gli obiettivi?
“Innanzitutto la soddisfazione personale visto che sono arrivato a essere maestro benemerito. Inoltre il fatto di aver aperto una sede secondaria a Carro e di riuscire a portare avanti entrambe le attività considerando il bacino ridotto dei nostri Comuni. Per quanto riguarda l’attività delle scuole prosegue e sono sempre in contatto con liceo di Spezia. Ultima questione il progetto “boxando si impara” che speriamo di poter portare avanti.
Un’altra società che sta facendo parlare di sé e che non sta a guardare il lavoro altrui è la Boxing Class. La società giallo-nera fin dal 2001, anno di fondazione, ha conseguito numeri importanti e recentemente ha fatto investimenti importanti per poter offrire un’alta qualità nei corsi e nelle attività. Ne parliamo con il tecnico e fondatore Andrea Prassini.
Andrea come sono stati i primi anni dell’attività e cosa è cambiato nell’ultimo periodo?
“Siamo nati nel 2001 e abbiamo iniziato l’attività al palazzetto dello sport di La Spezia. L’obiettivo è stato fin dall’inizio quello di avere un punto di riferimento per i diversi sport da ring. Negli anni anche la formazione ha assunto un ruolo di primo piano e nei vari stage abbiamo avuto gente come Stecca e Francesco Damiani mentre negli sport da combattimento Marco Nocentini oggi formatore proprio in FPI Liguria. In più siamo riusciti a coniugare successo di pubblico con impegno nel sociale poiché ormai è un appuntamento fisso il Boxing Day a Santo Stefano Magra; e la quasi totalità degli incassi di diverse manifestazioni siamo riusciti a destinarle a Onlus come: Unicef, Lega del filo d’oro, Croce rossa italiana, Ospedale G. Gaslini, etc. Senza contare i corsi riconosciuti di Kick Boxing e difesa personale per i quali devo ringraziare Paolo Bertoli e Nicholas Chiaramonti per il primo e Francesco De benedittis per il secondo”.
E poi si arriva al 2017 anno del sodalizio con Armando Bellotti. Questo cosa ha rappresentato?
“Io e Armando ci siamo conosciuti nel 1989 quando militavamo nella stessa società pugilistica. Le strade poi si sono separate nel ’91 con il trasferimento di Armando a Rimini da cui ha preso il via una grande carriera pugilistica. Il destino ha però voluto farci incontrare di nuovo e stavolta per condividere un progetto comune di pugilato. Armando gestisce il corso per agonisti e amatori presso la palestra ForMe di Santo Stefano Magra e, soprattutto, grazie alle esperienze internazionali ha portato il nome, i colori giallo-nero della Boxing Class in giro per il mondo. L’apice poi è stato il match di Simone Federici lo scorso 23 Novembre con la conseguente conquista del titolo WBC e il nostro Armando lì all’angolo a festeggiare la vittoria di un suo assistito”.
Le novità non sono ancora esaurite. Cosa puoi dirmi a proposito dell’ ingresso di Bertolini?
“Massimiliano è stato uno straordinario pugile dilettante con esperienza anche nei Pro e l’accoglienza nei suoi confronti non poteva che essere positiva. Insieme abbiamo frequentato il corso da aspiranti nell’ormai lontano 2003 e sempre insieme abbiamo collaborato nell’organizzazione di giornate sportive. Bertolini poi riuscirà a fissare un record incontrastato con l’organizzazione di 9 riunioni pugilistiche in un anno, facendo combattere 18 suoi pugili per un totale di 118 match disputati in quell’anno. Penso quindi che la sinergia tra le nostre tre esperienze in un’unica Società possa dare un buon contributo e lascia ben sperare per il futuro. Stiamo già parlando di organizzare un Boxing Day dedicato solo alla boxe”.
E dopo la Boxing Class passiamo a una società che non ha bisogno di presentazioni: la Sport Club Virtus di La Spezia. Tanti ex atleti e tecnici sono passati di qui; uno su tutti l’indimenticato Giorgio Bambini medaglia di bronzo a Città del Messico in una semifinale disperata contro “Big George” Foreman. A introdurre la ormai centenaria storia della società è il segretario Alberto Gottardo.
Alberto ci puoi raccontare un po’ le origini e i primi passi di questa società?
“La società nasce nel 1906 come polisportiva e da lì sono state numerose le discipline che si sono aggiunte. Il pugilato arriva pochi anni dopo precisamente nel 1913. Possiamo dire che è stata la disciplina che ha dato maggiore lustro alla città di Spezia. La Virtus poi ha dato un valore aggiunto molto pesante; non solo l’indimenticato bambini, ma anche altri sono passati di qui: Amedeo Grillo, Giuliano Secchi, Bruno Grisoni, Alfredo Oldoini, più volte campioni d'Italia; e ancora nel dopoguerra Pellegrinelli, Ghilardi, Visintin e Serti entrambi con carriere pugilistiche costellate di trionfi. Senza dimenticarci di Tito Rodinetti decano degli insegnanti in Italia”
Passano gli anni, ma non l’impegno e la passione. Anche adesso la società si distingue e lavora sempre con dedizione
“Si, senz’altro. In primis Rodinetti che esercita ancora come maestro benemerito e che ha allenato diversi campioni. Poi anche la Kick Boxing ci ha regalato grosse soddisfazioni e negli ultimi anni abbiamo raggiunto più volte il titolo nazionale. Oltre all’impegno del Presidente Scarpati credo sia giusto sottolineare il lavoro di tutti; i tecnici della Kick Boxing, i tecnici di pugilato Rossi e Gottardo e il prezioso lavoro di Giummara a Villafranca Lunigiana”.
Anche il tecnico Stefano Rossi ci racconta la sua esperienza passata e attuale all’interno della società:
“Ho sempre praticato sport da combattimento anche se sono arrivato tardi all’agonismo. Ho iniziato col pugilato grazie ai maestri Valdettaro e Pensa. Ho svolto un percorso breve da dilettante lasciando però l’agonismo ancora giovane; a 28 anni mi ha chiamato Valdettaro a insegnare e da lì ho fatto il corso da spirante a Torino e successivamente a Formia. All’inizio è stata dura, lavoravo il Venerdì e il Sabato sera e non potevo portare nessuno a combattere. Ho però girato un po’ di palestre fra cui la Carrarese e la Pugilistica Spezzina prima di tornare qui dove siamo un bel gruppo e tentiamo di fare del nostro meglio in tutte le discipline”.
Un altro nome che a La Spezia non è certo sconosciuto è quello di Marco Valdettaro. Una carriera da Pro negli sport da combattimento con esperienza internazionale, insegnante da più di trent’anni oltre a essere dottore in Scienze e Tecniche Psicologiche e aver conseguito un Master in Psicologia dello Sport.
Marco ci puoi raccontare la nascita della ASD Il Club?
“La società è molto recente, siamo nati nell’Agosto 2018, ma proprio la passione di tutti ci ha permesso di svolgere attività e di distinguerci già nel nostro primo anno di vita. Una squadra con il giusto mix di esperienza, passione ed entusiasmo; a partire dal Presidente Gaetano Spitale (cintura nera di Karate e praticante di Boxe e Kick Boxing) al Vice Presidente Piccioli fino al consiglio direttivo, tutto al femminile, Lorena Beghè, Anna Gorlandi e Laura Benedetti. Anche i tecnici svolgono alla grande la loro parte; oltre al sottoscritto c’è Ilaria Marconcini, mio figlio Christian, anche lui dottore in Scienze e Tecniche Psicologiche, Antonio Castillo e Umberto De Rosa, grande esperienza e capacità organizzative eccezionali”
Quindi parliamo di una società recentissima. E prima di questo dove hai fatto esperienza?
“Ho iniziato con il full contact poi ho aperto la mia palestra nel 1987 la New Body Center di Ceparana e dopo due anni sono passato alla Virtus. Da lì ho iniziato come aspirante e ho accumulato varie esperienze: Boxe Samurai La Spezia, Dimensione Fitness, Quality La Spezia e Accademia Arti Marziali La Spezia, fino al ritorno alla Virtus nel 2013 proseguito fino al 2018 anno di fondazione de Il Club. Come dicevo prima ci tengo a sottolineare i risultati che tutti insieme abbiamo portato a casa in quanto la società è nata nel palazzetto sportivo di Prati di Vezzano, ma già nel corso del primo anno di vita è stata aperta anche una sede secondaria a La Spezia in viale Alpi; oggi, prima ancora di compiere due anni, è in cantiere l’apertura della terza sede di allenamento a Riccò del Golfo. Infine è giusto rimarcare che nel 2019 Il Club ha organizzato tre manifestazioni pugilistiche , due delle quali in collaborazione con Round Zero Gym, le uniche e sole organizzate in provincia”.
Sulle orme del padre anche il figlio Christian ha iniziato la carriera da insegnante e il suo approccio alla disciplina appare fortemente innovativo, soprattutto nell’ottica di formatore più che di insegnante in senso stretto.
Christian ci racconti come sei arrivato al pugilato e qualche aneddoto sul tuo metodo di insegnamento?
“Ho iniziato bambino come ginnasta in quanto adoravo quello sport. La passione per gli sport da combattimento è venuta fuori negli anni successivi senza che mio padre mi influenzasse. Da quando ho cominciato però mi è sempre stato vicino e mi ha fatto da maestro. Ho praticato sia sport da combattimento che no e tutti mi sono piaciuti; per quanto riguarda però il pugilato penso sia uno sport meraviglioso e sono stato contentissimo di aver combattuto e di aver raggiunto quell’obiettivo. Adesso comunque il periodo da agonista è terminato e penso di aver ancora più da dare come tecnico. Tento di trasmettere il mio amore per lo sport, la voglia di raggiungere un obiettivo, di infondere l’importanza della cura e del benessere del proprio corpo. Penso che sia lo sport giusto per fargli capire di non abbattersi davanti alle difficoltà; anche quelle che ogni giorno la vita ci riserva. Faccio in modo che la palestra sia innanzitutto un luogo di divertimento ma in seguito di miglioramento individuale e di raggiungimento dei propri obiettivi”.
Un’altra realtà attiva nel panorama spezzino è La Spezia Boxe che ha proprio sede nel capoluogo dell’omonima provincia. La società nasce nel 2011 dopo l’uscita di alcuni ragazzi dallo staff della Virtus. Il tecnico Berrettieri ci racconta la sua esperienza e l’impegno costante.
Marco iniziamo in maniera banale, come è iniziata l’avventura nel pugilato?
“Ho cominciato nel ’95 col pugilato in quanto ne venivo da altri sport da combattimento. I miei mentori sono stati Rodinetti, Carli, Bruni Visintin e Sassarini. Posso dire di essere stato fortunato. Purtroppo causa problemi fisici non ho poi avuto una lunga carriera; in compenso ho iniziato presto ad allenare. Nel 2002 ho conseguito il corso da aspirante e nel 2003 quello da tecnico”.
Mi sembra che il sodalizio con Giannasi sia consolidato. Una collaborazione duratura e proficua.
“Guarda, fin da quando ho aperto il mio primo corso Sandro “Tina” mi è sempre stato vicino. Qualche volta si è fermato, ma il percorso l’ha sempre proseguito al mio fianco. Si è poi preso anche lui il patentino e ancora oggi proseguiamo con grande passione. La società però non siamo solo noi due, c’è Leandro Durante che fa il preparatore atletico e anche lui c’era già dai primissimi passi. Poi c’è Ivan Magnani che ci dà una mano nonostante gli impegni da Pro e il mentore Guido Carli”.
E come atleti ti senti di ricordarne qualcuno?
“Beh io li nominerei tutti perché tutti hanno dato qualcosa. Se però devo considerare lo score sicuramente Marcello Gravatti che ha fatto un’ottima carriera dilettantistica e Ivan Magnani che è arrivato fino ai professionisti dove è ancora attivo (oltre a darci una mano in palestra). Al momento invece c’è Cristian Cariola che è ancora in attività”.
Infine a completare il quadro delle società pugilistiche spezzine c’è la Round Zero Gym situata proprio a La Spezia. Il suo tecnico Luca Riccardi è uno che dimostra di avere idee chiare e che rimarca l’importanza dell’ aspetto qualitativo rispetto al quantitativo e questo principio lo mette in pratica nelle diverse discipline e differenti corsi. Appunto “la palestra differente” recita un loro slogan.
Luca puoi raccontarmi il percorso da atleta fino all’apertura della Round Zero Gym?
“Ho esordito come pugile nei primi anni ’90 in una società che purtroppo oggi non esiste più, la Boxe Samurai e come maestro ho avuto Marco Valdettaro con cui sono in contatto ancora oggi e con cui collaboro quando possibile. La carriera da agonista è stata abbastanza breve; non volevo comunque abbandonare l’ambiente e a quel punto ho deciso di iniziare a insegnare prendendo la qualifica da aspirante nel 2011 e in seguito la qualifica di tecnico di secondo livello. Inizialmente mi ha aiutato Paganini ad aprire un corso mio nei locali di una scuola dove ho iniziato avendo 5 pugili. Successivamente ho militato in altre società dello spezzino. Da lì poi l’esigenza e la voglia di avere una palestra mia e dopo un po’ di tempo, nel 2017, siamo riusciti ad aprire La Round Zero Gym”.
La comunicazione e la qualità degli insegnamenti mi sembrano punti a cui tieni particolarmente?
“Si, per quanto riguarda il primo aspetto ho scritto articoli sul pugilato sia su Boxe Mania sia su Rumble Boxing perciò ho potuto vedere tantissime realtà, tante metodologie di allenamento, etc. Anche la nostra pagina ne è la prova in quanto tentiamo di promuovere nel giusto modo ciò che facciamo. Non solo pugilato, ma anche allenamento funzionale, alta intensità e personalizzato. Insomma quello che proponiamo lo facciamo nel migliore dei modi seguendo a dovere le persone. Non mi piace quando vedo le cose improvvisate; in troppi ormai insegnano e svolgono corsi senza avere le competenze necessarie. Oltre a essere tecnico di secondo livello per il pugilato sono anche preparatore fisico e personal trainer. Inoltre sono diventato esperto di allenamento funzionale e Hiit Allen’s alta intensità a intervalli. Come ti ho detto infatti privilegiamo l’aspetto qualitativo rispetto al quantitativo nei nostri corsi. E su questo punto abbiamo alcune prerogative come: i corsi che per me sono a numero chiuso con un limite massimo di persone per seduta di allenamento, gli allenamenti proposti più volte al giorno e la possibilità di prenotare con una App che gestisco. Quindi un metodo efficace, funzionale ma anche innovativo. Considera poi che oltre questi corsi prevalentemente fisici abbiamo anche il mental coach e delle docenze di natura più organizzativa come la preparazione fisica e i bendaggi. Inoltre ci tengo a ribadire che io tessero chiunque viene in palestra, soprattutto per una questione di tutela e sicurezza”.
Un bilancio dei primi anni di attività? E gli obiettivi a breve-medio termine?
“I primi anni direi che sono stati ottimi. Abbiamo tesserato tantissimi ragazzi arrivando a essere la seconda società in Liguria come amatori; alcuni sono arrivati all’agonismo e al momento ne abbiamo tre. Le prospettive sono buone poiché presto avrò due ragazzi che mi aiuteranno nell’insegnamento e per crescere serve avere una mano e collaborare. Vorrei poi far partire il corso per i ragazzini e questo sarà l’anno buono dove potremo proporre anche quello. Per quanto riguarda le riunioni come ben sai in Liguria è sempre difficile organizzare, ma, come nel 2019, ne faremo due in collaborazione con Il Club di Valdettaro. Si guarda avanti tentando di fare sempre meglio”.
Alessio Melizzi