L’inizio a La Spezia sotto la guida di Alberto Serti e Giorgio Bambini, la partenza per Rimini, il soggiorno a Panama e ancora il professionismo, i duri momenti e le gloriose risalite. Il libro che racconta Armando Bellotti, tutto sotto il filo conduttore del pugilato.

Prima o poi doveva capitare. Una lunga esperienza come quella di Armando, tra mille aneddoti di sport e di vita, non poteva non essere raccontata e narrata. E dopo anni di pugilato come protagonista sia tra i dilettanti sia tra i professionisti, l’esperienza a Panama a fare davvero scuola, decide di raccontarsi in un libro con la preziosa collaborazione di Flavio Semprini.

Una vita dove il pugilato è stato la costante, il motivo per rialzarsi dopo qualunque ferita.  Un titolo “Corsaro coi guantoni” che in qualche modo evidenzia questo legame indissolubile con la nobile arte, anello di congiunzione tra i momenti di gloria e quelli di sconforto. Il Libro sarà prenotabile online a partire da Lunedì 11 Maggio sul sito della casa editrice Book a book.

Armando innanzitutto come ti è venuta l’idea di scrivere un libro? E il titolo Corsaro coi guantoni come mai è stato scelto?

“Il libro mi è stato consigliato da un amico della TV di Stato di San Marino dove per diverso tempo ho lavorato e dove ha avuto modo di seguirmi. Quando poi c’è stato l’epilogo negativo ho deciso di scriverlo per raccontare il perché e il come è successo tutto. In tutto questo la boxe è stata fondamentale. Mi ha trasmesso la forza di combattere anche fuori dal contesto sportivo ed è stata la leva fortissima che mi ha dato le energie, la forza di tirarmi su anche nei momenti più duri”.

“Beh sul titolo direi diverse ragioni tra loro legate. Il mio legame alle 5 terre e al golfo dei poeti e dei corsari che nelle acque dei tempi marinareschi spesso si scontravano per un impero o per un altro. A Rimini mi facevo chiamare corsaro delle 5 terre pugilisticamente parlando. Il Corsaro poi non è un pirata, un filibustiere; il mercenario ha un codice etico, mantiene fede alla lettera di corsa appunto anche se i metodi sono risolutivi e pratici in tutti i sensi senza troppi indugi”.

WhatsApp Image 2020-05-03 at 18.39.13.jpegQuindi possiamo affermare che è un libro autobiografico o c’è dell’altro?

“Prettamente autobiografico. L’idea come detto l’ho avuta a San Marino anche se riprende tutta la mia vita pugilistica partendo dall’infanzia. Certo, vengono citati tanti personaggi ma come è giusto e corretto in una biografia perché importanti sia nell’ambito sportivo sia nelle vicende personali. Personaggi che cito dall’esordio nel dilettantismo del 1989 fino all’epilogo amaro a San Marino. Necessari per spiegare meglio ogni singola esperienza”.

E quali sono i più importanti fra tutti? E le vicende che meritano particolare attenzione?

“Ah beh c’è scritto tutto nel libro. Comunque per citarne alcuni collegati al periodo specifico della mia vita dico i maestri della Virtus con cui ho esordito: Bambini, Rodinetti, Serti e buon anima di Sassarini. Dopo il passaggio a Rimini e l’avvio al professionismo con il mio maestro Biagini e il mio manager Pasotti. Poi c’è la significativa esperienza panamense. E lì su tutti Roberto Duran il mio idolo incontrastato, ma anche i campioni del mondo come Celestino Caballero e un giovanissimo Jorge Linares. Infine San Marino dove tutto finisce ma anche tutto inizia….”

Ruolo importantissimo nella stesura del libro lo ha avuto Flavio Semprini, giornalista professionista freelance. Collaboratore di Bellotti negli anni del soggiorno sammarinese e coautore del libro.

Flavio raccontaci come è nata l’idea del libro?

“Innanzitutto preciso che io non sono né l’ideatore e né l’autore. L’idea è stata di Armando e lui stesso me l’ha sottoposto quando era ultimato. Perciò i meriti sono i suoi. Io ho dato il mio contributo per quanto riguarda la mia esperienza e le mie competenze. L’ho riordinato seguendo una traccia logica e ho tentato di rendere più fluidi i passaggi. Tutto quello che è il suo racconto e il suo stile di scrittura non l’ho toccato e lo ritengo di grande valore. Caratteristico e coinvolgente nell’esposizione”.

Allora come ti ha convinto a far parte del progetto? Quando ti sei accorto che poteva essere un lavoro di successo?

“Mi ha contattato Armando con l’intento di sottopormi il suo lavoro. Ho apprezzato la costante sincerità e semplicità del racconto nel suo insieme. La capacità di affrontare diversi argomenti e momenti di vita (positivi e negativi) con la stessa chiarezza senza mai voler essere troppo protagonista, ma narrando semplicemente la verità. Per questo motivo l’ho subito visto come un bel lavoro e mi sono dato da fare per trovare un editore. Ecco lì invece posso anche prendermi il merito; dopo alcuni tentativi siamo riusciti a trovare questa casa editrice milanese la Book a book. A differenza degli altri a cui ci siamo rivolti sono stati più corretti e hanno avuto veramente la volontà di promuovere e tutelare un’opera meritevole”.

E tante altre sono le avventure e gli aneddoti presenti nell’opera. Avventure non come quelle che siamo abituati a leggere nei bestsellers, ma racconti di vita vera, autentica, vissuta. Storia di sport ma anche di vita di imprese agonistiche e di rapporti difficili. Appunto la storia di un corsaro coi guantoni.

 

Che questa foto possa rappresentare la tua prossima avventura o il tuo prossimo libro,

Alessio Melizzi