Il tecnico e intermediario spezzino è pronto per la ripresa totale. La Boxing Class, gli incontri internazionali e la difesa del titolo di Federici. Armando riprende da dove ha lasciato e nel panorama pugilistico che lo circonda ne vedremo delle belle.
Il Covid19 o Coronavirus ha un po’ rivoluzionato tutte le nostre abitudini e anche se ora si è tornati a una sorta di “normalità” la società è stata profondamente segnata. Però chi è abituato a lottare e a proseguire verso i propri obiettivi non si fa abbattere da nulla neanche da una pandemia mondiale. Ne sa qualcosa Armando Bellotti che in veste di tecnico e intermediario internazionale non si è fatto travolgere dalla fobia né dalla pigrizia. Appena le norme lo hanno consentito è tornato a dedicarsi al massimo alla società spezzina Boxing Class che coordina insieme ad Andrea Prassini e il prezioso aiuto di Massimiliano Bertolini. E lo fa con il suo metodo: profonda competenza e allenamenti pratici ed efficaci in modo da sviluppare sul serio le qualità che servono al pugile e poter lavorare così sui punti di forza e correggere le lacune. Anche se le manifestazioni sono ancora ferme sia lui sia i suoi ragazzi hanno le idee chiare e lavorano con perseveranza per farsi trovare pronti in vista delle prossime riunioni. Fra tutti c’è Davide Martino. Pugile classe ’96 con sei match all’attivo e tanta voglia di migliorare di togliersi delle soddisfazioni. Atleta intelligente dotato di un buon allungo che non prova a strafare ma a prendersi i verdetti con intelligenza.


IMG 20200801 WA0042Davide qual è il tuo percorso pugilistico e come vedi il tuo futuro in questa società con l’aiuto di Armando?
“Ho iniziato il mio percorso pugilistico sette anni fa, molto giovane. All’attivo ho pochi match rispetto agli anni di esperienza, tuttavia sono riuscito a ottenere quattro vittorie di fila in altrettanti match trovando così la strada giusta, il mio modo di fare pugilato. Il rapporto con Armando è basato sulla fiducia, da parte sua nei miei mezzi e nella mia volontà, da parte mia sulla sua grande esperienza e passione che sa anche trasmettere. Ci siamo posti un obiettivo a medio termine: passare al professionismo. C’è ancora molto da lavorare ma continuando così possiamo arrivarci”.


E come Martino anche Mirko Castrogiovanni è lanciato verso la ripresa dell’attività agonistica. Passato da La Spezia Boxe al team di Bellotti e Prassini Mirko con la sua tenacia da fighter insegue lo step del prossimo match per passare Elite e, magari, giocarsi le sue carte ai prossimi assoluti regionali.
Mirko ci racconti qualcosa sui tuoi trascorsi, il tuo presente e i prossimi obiettivi nel pugilato?
“Ho iniziato a fare pugilato quando vivevo a Bologna, semplicemente per difesa personale. Ho continuato con Rondinetti qui a La Spezia per passare poi a La Spezia Boxe. All’attivo ho nove match e di cui sei vittorie, due pareggi e una sconfitta anche se posso dire che tutti gli incontri sono stati difficili. Il mio percorso agonistico non si ferma però certo cui. Ho incontrato Armando che mi ha dato fiducia sin dall’inizio e con lui so di avere delle garanzie di competenza e preparazione per il proseguo della mia carriera”.

Ma l’avventura di Armando non si limita al contesto spezzino e regionale dove già c’è tanta carne al fuoco. Vi sono i match internazionali che Armando segue con scrupolo e dedizione visionando talenti a getto continuo e perché no, offrire una chances a chi ha i numeri. I nomi già si sprecano nonostante l’inizio attività particolarmente recente. Simone Federici campione WBC delle americhe categoria cruiser, Mario Alfano, Giovanni Carpentieri in Canada, Matteo Rondena in Svizzera e altri. Tutti ragazzi che hanno dato lustro al nostro paese al di fuori dei confini nostrani. Il campione di Corcolle dopo un’ottima carriera nei dilettanti e un esordio di livello nei PRO ha trovato Armando sulla sua strada e il sodalizio ha portato il pugile laziale a conquistare, nel giro di alcuni mesi, una cintura mondiale, dopo due incontri di altissimo livello.


IMG 20200801 WA0041Simone cosa ci puoi dire a proposito dei due match in terra americana? In più ti aspetta il match con Rivera più alto di te nel ranking.
“Il primo incontro con Joel Djeko l’ho fatto sempre in avanti con un avversario molto più alto di me. Il verdetto lo ha conquistato lui ma io e il mio team concordiamo sul fatto di averlo condotto noi e perciò tornati con l’amaro in bocca. Contro Bujai ho vinto, conquistato un trofeo ma non sono del tutto soddisfatto, si poteva fare anche di più. Riguardo al match con Rivera la questione Covid ha un po’ stravolto tutto e non lo abbiamo ancora studiato alla perfezione a proposito di tattica. Posso dire che è un pugile che colpisce e scappa perciò servirà un atteggiamento offensivo. Comunque mi sto tenendo in forma e allenando ogni giorno con mio zio Franco per arrivarci al meglio”


E sul tuo rapporto con Armando cosa puoi dirci?
“Un bel rapporto sicuramente. Mi ha cercato due anni fa e l’ho messo subito in contatto con mio zio. Da lì due match che non ci aspettavamo; pensavamo due incontri tranquilli invece due avversari di ottimo livello e addirittura una cintura mondiale; con Armando ci sentiamo costantemente anche se come ho detto ricominceremo a Settembre a pianificare a dovere la prossima sfida”.
Dunque un pugile che è arrivato al successo e lotta per giungere all’apice. Grande merito va al lavoro di Armando che dedica giorni e notti alla ricerca e alla scoperta del mondo del pugilato.


Armando la tua attività sembra essere comune ma in realtà la praticano pochissimi in Europa e qualcuno di più negli USA. In cosa consiste di preciso?
“Io sono un intermediario che tradotto è un broker. Il brokeraggio è il trade union tra l’offerente e la domanda. Tratto offerte come domande, tento di creare l’abbinamento in base a chi seguo e alla banca dati. Poi mi occupo di trattare ogni cosa: borsa, biglietti aereo, soggiorno e tante clausole. Di lì si firma il contratto e arriva tutto. Un lavoro che un po’ mi sono dovuto inventare ma nel mio piccolo ho già due anni di gavetta, circa 30 match internazionali, 150 pugili in banca dati e tanti contatti in giro per il mondo. Diversi promoter, tecnici e atleti mi hanno dato mandato mentre con altri il rapporto è più consolidato e sono diventato una sorta di consulente manageriale. Poi certo il contatto può concretizzarsi in qualcosa ma il pugile può anche rifiutare; in quel caso amici come prima. Ora lavoriamo affinché si possa tornare a fare tanto a livello internazionale e a levarci soddisfazioni”.
In attesa della ripresa a pieno regime post Covid tutto il mondo pugilistico ligure e non solo augura a Bellotti e ai suoi ragazzi una ripresa col botto con l’auspicio di vincere ancora tanto e di portare i nostri colori vittoriosi in giro per l’Europa e per il mondo.


Alessio Melizzi