La società della Valbormida ha dovuto fare i conti con le strette limitazioni del Coronavirus, ma il tecnico Gianni Caprini, il Presidente e lo staff tecnico si sono rimboccati le maniche per ripartire ancora più forti.

Quando le misure di prevenzione anti Covid19 sono iniziate è stata dura per tutte le società sportive. E se a questo ci aggiungiamo il fatto di aver pochi mezzi di sostentamento come quasi tutte le ASD allora diventa veramente difficile potersi rialzare. Tuttavia il pugilato ci ha abituato a situazioni difficili dove rialzarsi non è una casualità ma la norma, l’atteggiamento che ogni tesserato, pugile o tecnico che sia, è moralmente obbligato a tenere.

119703559_3661539960549274_6490252755016249539_n.jpgLa società di Cairo Montenotte, allenata ormai da decenni da Gianni Caprini, ha fatto di necessità virtù e tempi rapidi si è organizzata in modo da ripartire in maniera competitiva nonostante il virus e le misure che ne sono scaturite. Dapprima gli allenamenti forzati a casa, ma con una costante collaborazione e con un contatto continuo tra tecnico e atleti per monitorare gli esercizi e l’andamento dei singoli. Quando poi hanno iniziato ad attenuarsi le misure sia il tecnico sia lo staff dirigenziale hanno fatto il possibile per rendere i locali a norma e per adeguare la sala alle misure di sicurezza che erano state emanate. Adesso la Boxe Caprini lavora di nuovo a pieno ritmo e il tecnico non può che manifestare la sua soddisfazione per il lavoro svolto e per lo spirito di sacrificio che tutti hanno avuto.

Gianni in un primo momento il Covid è stato causa di provvedimenti assai restrittivi e ciò rischiava di compromettere sul serio il lavoro di una ASD come la vostra?

“All’inizio è stata dura perché per quanto i ragazzi si siano dati da fare con allenamenti domestici la preparazione in palestra, sotto gli occhi del tecnico, è un’altra cosa.  Un periodo lungo dove purtroppo fattori di forza maggiore ci hanno impedito di continuare tutti insieme, ma mi rende orgoglioso l’impegno dei nostri tesserati. Già nel mese di Maggio qualche misura meno restrittiva è arrivata e a quel punto, d’accordo con tutto l’organigramma della società, abbiamo optato per la riapertura a Luglio; giusto il tempo necessario per poter attuare tutte le misure di sicurezza e di igiene. Diciamo che la chiusura estiva l’abbiamo anticipata durante il periodo di sosta forzata e la riapertura fatta in anticipo”.

A proposito di misure di sicurezza. E’ stato difficile riuscire a fare tutto?

“Beh è stato indubbiamente uno sforzo però se si vuole far allenare il gruppo in sicurezza era importante farlo. La salute dei ragazzi prima di tutto. La sanificazione viene fatta prima di ogni seduta di allenamento e anche i singoli attrezzi che utilizziamo vengono poi puliti e sanificati. Ai ragazzi chiediamo un piccolo sforzo che è quello di arrivare in palestra già cambiati in modo da ridurre al minimo l’uso dello spogliatoio. Per il momento infatti non abbiamo ancora messo in funzione le docce, aspettiamo ancora un po’ di tempo. Inoltre anche le scarpe vengono cambiate per poter entrare in palestra”.

Sicuramente la dirigenza e in particolare il Presidente Ranalli sono persone coinvolte che assecondano le esigenze e si fanno propulsori delle iniziative e dei provvedimenti necessari.

“Posso dirti la mia: se non avessimo un Presidente come lui con tutta probabilità avremo già chiuso. Persona presente che sa ascoltare e comprendere le esigenze che può avere una società sportiva. A volte i presidenti svolgono un ruolo di mera rappresentanza, lui invece è attivo in prima persona”.

119712785_3661541647215772_91914875736548396_n.jpgUn grande contributo viene anche da Mattia Baruzzo che ti aiuta negli allenamenti.

“Posso solo rimarcare che è una persona splendida. In un primo momento si allenava qui poi si è spostato per un periodo a Padova per proseguire gli studi e adesso è tornato con un bagaglio maggiore di competenze e con la qualifica di aspirante. Un ragazzo umile e voglioso di imparare che non manifesta mai la sua preparazione ma, al contrario, ascolta sempre per imparare cose nuove. E posso dire che anche io ho imparato da lui in quanto ci ha spiegato bene metodologie degli allenamenti PRO e ha portato qualche novità di assoluto livello in palestra. Spero che possa ottenere a breve la qualifica di tecnico di 1 livello in modo che possa sostituirmi in caso di impedimento o semmai capitasse una doppia riunione”.

119593831_3661541987215738_5495717549427803436_n.jpgQuindi dopo tutte queste belle premesse come è ripartita e che obiettivi ha la Boxe Caprini?

“Siamo ripartiti con lo zoccolo duro dei nostri ragazzi e con un gruppetto di nuovi che puntiamo a lanciare nel mondo dell’agonismo. La mia filosofia non è cambiata molto in questo senso; punto tantissimo sulla preparazione atletica e sulla tenuta del pugile, penso che se anche un pugile non ha mezzi tecnici eccellenti possa sopperire questa lacuna con una preparazione di alto livello e mirata. E devo dire che molte volte i risultati mi hanno dato ragione. Abbiamo combattuto in Francia diverse volte e in una riunione mi ricordo che avevo tre ragazzi che nella stessa serata hanno strappato due vittorie e un pari. Insomma fuori casa vuol dire che hai fatto benissimo. Qui a Cairo capisco che è difficile anche perché altri sport come il calcio e la pallacanestro la fanno più da padroni, ma noi proseguiamo per la nostra strada e ci sembra una cosa sacrosanta dare l’opportunità ai ragazzi della Valbormida di poter scegliere il pugilato”.

Tornando quindi agli obiettivi il 2020 sta per finire. Cosa prevedi di poter fare nel breve periodo?

“Come dicevo prima ci poniamo obiettivi semplici ma chiari e sui ragazzi che a breve diventeranno agonisti puntiamo a quattro esordi. Ragazzi che vedo bene e che hanno una grande volontà e il giusto spirito di sacrificio. Come è giusto che sia appena sarà il momento gli porterò in giro per fare dei guanti con atleti di altre palestre. Uno di questi poi ha un talento per me particolare e credo che a breve ne sentiremo parlare”.

Alessio Melizzi